Roma. Sulla vecchia caserma, occupata da famiglie senza casa, le facce colossali hanno per occhi le finestre del palazzo. La prima a sinistra è gialla, i lineamenti sono banane affastellate. Quella accanto, verde chiaro, è composta di foglie tropicali. La faccia a destra del portone è di squame azzurre, tagliata da un laghetto dove galleggia un’arca stipata di persone.
Sono gli inquietanti personaggi che incombono sul traffico di via del Porto Fluviale. Gli elementi architettonici dell’edificio, porte, finestre, stipiti, cornicioni, entrano nel disegno. Il murale gira l’angolo su via delle Conce, dove vigilano altri faccioni. La parete su via Ostiense mostra una nave-città assediata da omini rossi che affrontano militi armati di scudi e manganelli.
Evidentemente il tema del gigantesco graffito, circa 2000 metri quadrati, è’ la lotta per la casa. Blu lo ha realizzato sull’ex caserma dell’Aeronautica Militare in un quartiere, l’Ostiense, divenuto a Roma il cuore della street art. Lo stabile fu occupato, nel giugno del 2003, da decine di famiglie: marocchine, peruviane, moldave, tunisine, rumene, ecuadoregne, senegalesi e italiane.
È Una situazione ormai consolidata. Infatti tanti bambini, nati nel frattempo, frequentano la scuola. Gli appartamenti sono divisi con pannelli di cartongesso. Ma le bollette di acqua luce e gas le paga l’Aeronautica. Poi ci sono ambienti comuni, come una sala da tè e un’officina per la riparazione di biciclette, aperti anche ai visitatori il giovedì e il sabato dopo le quattro del pomeriggio.
Nell’androne le cassette della posta sono trentadue. Un telone steso sul soffitto reca in quattro lingue -italiano, inglese, greco e arabo- i primi versi dell’Odissea. Però l’edificio potrebbe essere ceduto a privati, trasformato in appartamenti, negozi, uffici.
Quindi, per scoraggiare eventuali sgomberi e ristrutturazioni gli occupanti, organizzati nel collettivo Fronte del Porto, si sono appellati alla solidarietà dell’artista chiamandolo a decorare le facciate del palazzo.